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Chi sono i responsabili dei crimini di guerra israeliani?
Umberto De Pace

Il Presidente israeliano Herzog firma una bomba destinata a Gaza (ilfarodiroma.it)


A tutti quelli che ancor oggi sostengono Israele, più o meno consapevolmente, è bene evidenziare di cosa si rendono corresponsabili attraverso le voci dirette di alcuni dei rappresentanti israeliani di Stato, di governo e del principale partito che lo sostiene, il Likud. Queste voci ce le riporta, evidenziandole e pregandoci di diffonderle, Atalya Ben-Abba, una giovane donna israeliana, nata e cresciuta a Gerusalemme, obiettrice di coscienza.
Ma è bene trascriverne le parole, tutte irresponsabili alcune aberranti, affinché ci rimangano bene impresse e non svaniscano velocemente dalla nostra attenzione e dalla nostra memoria.

Moshe Feiglin, ex vicepresidente del parlamento israeliano: “Annientate Gaza ora! Subito!”, “Gaza deve diventare Dresda. Si.”

Isaac Herzog, Presidente di Israele: (con riferimento ai palestinesi) “E' responsabile l'intera nazione. E' falsa questa retorica dei civili inconsapevoli, non coinvolti, non è assolutamente vero.”
(ndr: il Presidente Herzog, esponente del Partito Laburista, si è reso inoltre protagonista di una spregevole iniziativa, firmando un proiettile di artiglieria pronto per il lancio sulla Striscia di Gaza con la scritta “Conto su di te”).

Yoav Gallant, Ministro della difesa israeliano: “Stiamo mettendo Gaza sotto assedio completo. Non avranno elettricità, non avranno cibo, non avranno acqua, non avranno carburante, chiuderemo tutto. Stiamo combattendo contro animali umani e ci comporteremo di conseguenza.”

Amihai Elyahu, Ministro del Patrimonio: l'intervistatore gli chiede “La tua opinione è che dovremmo gettare una bomba nucleare su Gaza domattina, spazzarla via, e uccidere tutti quelli che si trovano lì?”, Elyahu “Questa è una possibilità.”

Tally Gotliv, deputata del Likud: “Serve un'arma apocalittica. E' questa la mia opinione.”

Galit Distel Atbaryan, deputata del Likud: “Spazzare via Gaza dalla faccia della terra. I mostri palestinesi fuggiranno verso la recinzione sud e tenteranno di entrare in Egitto, oppure moriranno. Gaza deve essere cancellata.”

Nissim Vaturi, deputato del Likud: “Bruciate Gaza subito, nulla di meno! Ho detto bruciare Gaza. Perché dovrei vergognarmi?”

Avi Dichter, deputato del Likud: intervistatore “Questa è una Nakba, o è qualcosa di temporaneo? Avranno case alle quali tornare?”, Dichter “In realtà stiamo attuando la Nakba di Gaza.”; intervistatore “Quindi questa è la Nakba di Gaza.”, Dichter “La Nakba di Gaza 2023.”
(ndr: Nakba in arabo “la catastrofe”, indica l'esodo forzato di circa 700.000 arabi palestinesi dai territori occupati da Israele nel corso della prima guerra arabo-israeliano del 1948).

Benjamin Netanyahu, primo ministro israeliano: “Dovete ricordare cosa ci ha fatto Amalek. Noi lo ricordiamo e stiamo combattendo.” Atalya Ben-Abba ci spiega: “Netanyahu ha utilizzato la parola “Amalek” in riferimento ai nemici biblici del popolo israeliano, come descritto nella Bibbia. La Bibbia ci dice questo su Amalek:” Non risparmiateli, mettete a morte uomini, donne, bambini e neonati.” E' l'unica nazione presente nella Bibbia di cui Dio ordina agli ebrei lo stermino completo, così che si perda ogni memoria di loro.”

Le suddette affermazioni e le parole che le caratterizzano, sono il fondamento, non da oggi, della politica criminale, non trovo altra espressione più adatta, perpetrata dal governo israeliano nei confronti della popolazione palestinese. Non a caso Ben-Abba parla di “linguaggio genocida” del governo “estremista” israeliano. Lo storico israeliano della Shoah Daniel Blatman definì i due partiti religiosi sionisti di estrema destra, andanti alla guida del paese grazie all'alleanza formata da Netanyahu nel dicembre 2022, come “neo-nazisti” (Le Monde Diplomatique “Palestina, lo spettro dell'espulsione”, dicembre 2023, Gilbert Achcar).

Nei confronti di tale governo, il governo italiano, il più a destra di tutta la storia repubblicana, oltre a rinnovare ogni volta la sua “amicizia” continua a chiedere a Israele di essere “responsabile”, di “contenere” la propria risposta militare, di essere “prudente” e di “salvaguardare” la popolazione civile palestinese. A tre mesi dall'inizio della guerra tali affermazioni non si possono definire solo più ipocrite, ma rappresentano una piena corresponsabilità del massacro di civili palestinesi che Israele sta compiendo nella Striscia di Gaza. Chi oggi continua a sostenere in modo indiscriminato Israele, si rende altresì responsabile dell'antisemitismo che in modo preoccupante sta crescendo in varie parti del mondo, in quanto l'antisemitismo si nutre in modo strumentale anche dell'evidente ingiustizia subita dal popolo palestinese. Tale atteggiamento infine contribuisce a mantenere perennemente precaria e instabile la sicurezza dello stesso popolo israeliano.

Dalla parte dei popoli israeliano e palestinese, senza bandiere, almeno fino a quando il tempo non avrà sbiadito il sangue innocente del quale oggi sono macchiate.

Umberto De Pace

Articoli precedenti:
Dalla parte dei popoli israeliano e palestinese
Criminali e ipocriti di guerra
Orrore e speranza
Chi sono i responsabili dei crimini di guerra israeliani?


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  4 gennaio 2024