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Democrazia ed estrema destra
Il caso monzese
Umberto De Pace

fasci

Tra i tanti problemi che l'Europa si trova oggi di fronte, il riemergere di movimenti di ispirazione fascista e o nazista sarebbe un grave errore ritenerlo un fenomeno marginale. Se era prevedibile che tra gli effetti della grande crisi economica mondiale di questi anni, accompagnata dall'imponente fenomeno delle migrazioni, vi fosse anche la deriva populista, xenofoba e razzista, le politiche fin qui adottate per contrastarla, in gran parte hanno contribuito ad ampliare il consenso verso chi con demagogia e spregiudicatezza sfrutta il disagio sociale per i propri scopi e fini politici.
Lorien e Compagnia Militante


Chi è Guido Giraudo fondatore dell'associazione culturale “Lorien”? “Giornalista, autore di testi di canzoni (nota la sua collaborazione per anni con "Gli Amici del Vento"), vero e proprio mito nel mondo della destra italiana, Guido Giraudo è un personaggio poliedrico di cui non è facile parlare. Nella zona di Brea è conosciuto come "Grampasso". Tuttavia, il suo vero nome è "Aragorn": Aragorn, figlio di Arathorn, capitano dei Numenoreani. In alto elfico il suo nome suona decisamente più poetico: "Elessar Telcontar".”  questa una sua breve presentazione tratta dal sito del CDRC (Coro Drammatico Renato Condoleo). Giornalista professionista, consulente di comunicazione e di strategie di marketing, riveste vari incarichi in Regione Lombardia nell'ambito della comunicazione istituzionale negli anni dal 1996 al 2005. Annota nel suo curriculum esperienze lavorative nel settore televisivo, quale libero docente in campo aziendale, e in ambito storico quale autore, coautore o curatore di varie pubblicazioni. Cittadino monzese.
Perché è un “vero e proprio mito nel mondo della destra italiana”? “Guido Giraudo, classe 1954, giornalista professionista, negli anni Settanta è stato vicedirettore del settimanale Candido, dirigente nazionale del FUAN e regionale del MSI.


Così è riportato in terza di copertina del libro “Sergio Ramelli. Una storia che fa ancora paura”, di cui come abbiamo già visto è coautore, insieme ad Andrea Arbizzoni, Giovanni Buttini, Francesco Grillo, Paolo Severgnini; questi ultimi, sempre dal libro sappiamo che “... avevano rispettivamente 26, 19, 19 e 23 anni nel 1997, quando questo libro fu diffuso per la prima volta, in maniera semiclandestina, quasi esclusivamente negli ambienti culturali e politici di destra.” Ed è proprio grazie a questi “...ragazzi, tutti militanti del Fronte della Gioventù di Monza...” i quali sollecitano il suo intervento, che nasce il proposito di scrivere una storia che Guido Giraudo aveva vissuto sulla sua pelle dato che era “... uno dei quattro giovani del FUAN che portarono in chiesa la bara di Sergio...”. Il settimanale Candido in oggetto è il giornale fondato nel 1968 da Giorgio Pisanò, a sua volta tra i fondatori del Movimento Sociale Italiano, partito che nasce nel 1946 dall'unione e impegno di alcuni reduci della Repubblica Sociale Italiana ed ex esponenti del regime fascista. Il FUAN, Fronte Universitario d'Azione Nazionale, fondato nel 1950 e sciolto nel 1997, è stato fondato da giovani universitari aderenti alle sezioni giovanili del MSI. Ne è stato presidente, tra gli altri, Francesco Storace che abbiamo visto più sopra tra i fondatori dell'associazione “Area”. Di se stesso Guido Giraudo racconta quanto segue a Luca Telese, autore del libro “Cuori neri” nella sua ricostruzione dell'omicidio di Sergio Ramelli: “Mi chiedi se all'epoca abbiamo girato armati: voglio dire la verità, quella che non ho mai raccontato neanche a mio figlio, perché non voglio che nemmeno per sbaglio, oggi, si faccia di questo un mito. Sì, ci sono stati giorni in cui dovevamo farlo e lo abbiamo fatto: ma soltanto a condizioni precise, e solo per necessità. In quegli anni, a Milano, anche limitarsi ad attacchinare un manifesto del Msi, per noi, voleva dire esporsi al rischio di un aggressione certa. Ricordo che nei periodi più duri di solito giravamo in non più di quattro, e che, a turno, uno di noi si assumeva il rischio di portare un'arma e l'onore di restare di copertura degli altri.”

Il lavoro e la presenza di Guido Giraudo a Monza è incessante e su più fronti, dove mette a disposizione la sua capacità organizzativa che fin dal 1975 lo vedeva assumere la parte di presentatore del gruppo di musica alternativa gli “Amici del Vento”, famoso all'epoca fra i gruppi dell'estrema destra milanese. Oltre all'associazione “Lorien” fondata nel 1997 e nella quale ricopre la carica di presidente fino al 2014 – anno nel quale diventa socio onorario della Onlus Bra.co., che come abbiamo visto è la branca solidaristica di Lealtà Azione – Guido Giraudo è anche il portavoce (pur non avendone evidenza si può ben supporre il fondatore) della Compagnia Militante, altro gruppo della galassia dell'estrema destra cittadina sul quale approfondiremo più avanti, nonché membro dell'Anpd'i (Associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia) della quale detiene il brevetto di paracadutismo militare. In virtù di rappresentante dell'Anpd'i e forte della poliedrica militanza, Giudo Giraudo presiederà le riunioni della commissione consultiva per le celebrazioni istituzionali e ufficiali, sotto la giunta del sindaco leghista Marco Mariani. All'epoca detta commissione, sia pur consultiva, permetteva di concordare tra il Comune e le varie associazioni coinvolte il programma delle stesse. In quel caso l'Anpd'i propose di rendere omaggio il 4 novembre, giornata celebrativa dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, anche ai caduti della Repubblica di Salò e altri militi fascisti presso il campo 62 del cimitero di Monza. La proposta fermamente respinta dall'ANPI non trovò il consenso di tutte le associazioni presenti e il vicesindaco Dario Allevi, che presiedeva la seduta, si riservò di decidere in sede di Giunta. Era l'anno 2007 e per la prima volta la città di Monza, non senza aspre polemiche, vide le massime cariche istituzionali cittadine, il sindaco Marco Mariani e il vicesindaco Dario Allevi, onorare ufficialmente con tanto di fascia tricolore il campo dei militi fascisti.

Cimitero di Monza 4 novembre 2007

Lo stesso si ripeté due anni dopo, nel novembre del 2009. D'altronde è sempre Guido Giraudo tra gli organizzatori delle parate neofasciste presso il cimitero di Monza per il 25 aprile dell'anno 2007 come per il 2008 , con tanto di corteo, bandiere con la croce celtica e bandiera della repubblica Sociale Italiana. Quale rappresentante della “Compagnia militante” dichiarerà a il Giornale di Monza del 29/04/2008: “... Abbiamo rotto un tabù, con la presenza del sindaco a pregare su queste tombe dopo che per anni i vigliacchi avevano alimentato odio e divisione. Un anno però triste perché è venuto a mancare il professor Ceraso, ultimo fascista a Monza.”


Cimitero di Monza 25 aprile 2008 - la manifestazione fascista con le bandiere di combattimento della repubblica sociale nel riquadro la statua del gerarca Tarabella con il fascio che schiaccia la testa al serpente – foto Franco Isman

Le parate neofasciste si tenevano incredibilmente subito dopo le celebrazioni istituzionali per il giorno della Liberazione. Fu grazie alla mobilitazione di alcuni cittadini che seppero coinvolgere associazioni, partiti e sindacati, dando vita all'iniziativa “Questo è il fiore di un partigiano”, come ho già spiegato nel prologo delle presente inchiesta, che si riuscì gli anni successivi a fare in modo che non si ripetesse più tale iniziativa, quantomeno nei successivi due anni (le parate in omaggio ai caduti repubblichini ripresero nel 2011, al pomeriggio, anno di apertura della sede di Lealtà Azione a Monza). Va segnalato per la cronaca che il 25 aprile del 2008 l'Anpd'ì in qualche modo si dissociò dalla parata neofascista fermandosi al monumento dei propri caduti “... non gradendo “certe infiltrazioni” ...” come riporta il Giornale di Monza del 29/04/2008. Sempre nel 2007 la Compagnia Militante di Monza viene citata quale esempio nell'invito di apertura del nuovo circolo culturale dell'estrema destra milanese denominato “Cuore Nero”. All'inaugurazione viene annunciato che “Saranno presenti numerosi storici militanti della destra italiana, fra i quali: Gabriele Adinolfi, Guido Giraudo, Maurizio Murelli.” Di Adinolfi abbiamo già scritto ampiamente nelle precedenti puntate, di Maurizio Murelli basti sapere che, anch'egli militante del MSI, fu arrestato insieme a Vittorio Loi, e successivamente condannato a 18 anni di carcere per omicidio dell'agente Antonio Marino, causato dal lancio di una bomba durante una manifestazione a Milano il 12 aprile del 1973.

La pratica politica di Guido Giraudo segue l'elaborazione teorica e il pensiero politico, pienamente allineato a quello degli altri gruppi dell'estrema destra che abbiamo già avuto modo di conoscere nelle puntate precedenti. Come lui stesso scrive in un articolo di commento alle elezioni comunali di Milano del maggio 2011, sul sito FascinAzione.info: “Abbiamo bisogno di portare il nostro lavoro (la nostra visione del mondo) nei gangli attivi della società. In quelli ancora sani… Nel mondo del volontariato, della Protezione civile, della formazione qualificata… della scuola parificata. Dobbiamo essere a fianco delle giovani famiglie, del lavoro giovanile, della salvaguardia ambientale, della riscoperta tradizionale, della formazione alla identità personale e civile… Questi sano i settori su cui si gioca la “differenza” tra noi e loro … tra due visioni diverse del mondo, e su questo dovremo combattere la miopia politica dei governanti di centrodestra adesso che si trovano il “nemico in casa”. Senza dimenticare anche i cattolici… è nelle parrocchie che si fa la differenza… è sempre in prima linea che si vincono le battaglie, mai a tavolino o nelle retrovie … la COERENZA PAGA, anche se radicale, anche se dura ed estrema. Al prossimo giro anche il centrodestra dovrà abbandonare i candidati “moderati”, di mediazione, compiacenti e cercare uomini e donne VERE, dal passato coerentemente e militante… oppure perderà ancora. Ecco perché dico E' QUESTO IL NOSTRO TEMPO. Diamoci da fare.” All'inizio degli anni duemila ricopre anche la carica di direttore responsabile del mensile online uomoqualunque.it .

Cos'è la Compagnia Militante? Abbiamo visto come venga citata quel esempio a cui ispirarsi dal circolo culturale dell'estrema destra milanese “Cuore Nero”. Da un dossier del FOA Boccaccio del 2008 riprendiamo gli scopi dell'associazione, riportati sul proprio sito: “... lo scopo degli incontri, dei corsi, dei gruppi e della nostra militanza è quello di formare i giovani alla conoscenza della storia, dei valori e delle idee della Tradizione, nonché ai sacrifici e allo stile di vita legionario”. Pur parte della più ampia retorica dell'estrema destra contemporanea, gli obbiettivi dell'associazione prefigurano ciò che sarà da lì a pochi anni Lealtà Azione: “ ... favorire la crescita culturale, ideale, etica e morale di tutti gli iscritti; realizzare una comunità umana, al tempo stesso politica, spirituale e intellettuale, nella convinzione che non può esserci battaglia politica senza formazione e formazione senza conoscenza; costruire tra gli iscritti un vincolo di amicizia cameratesca che si conformi a principi di lealtà, responsabilità, fedeltà, rispetto.” A sua volta l'associazione prende in qualche modo il “testimone” dall'associazione “Lorien” per quanto riguarda l'impegno in campo storico e rievocativo. Difatti il 20 ottobre 2007 a fianco dell'Associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia e dell'Associazione Nazionale Reduci d'Africa, non ci sarà più “Lorien” ma “Compagnia Militante” con un intervento del suo presidente, in occasione dell'evento celebrativo per il 65° anniversario della battaglia di El Alamein, presso la Casa del Volontariato a Monza. Nel dicembre del 2008 Compagnia Militante organizzerà insieme a Forza Nuova Milano, Skinhouse Milano e Spazio Ritter una serata nel capoluogo lombardo con la presentazione del libro “Note alternative. La musica emergente dei giovani di destra” a cui seguirà un concerto di Skoll. Quest'ultimo è lo stesso cantautore che l'anno precedente, il 2 febbraio 2007, &http stato affiancato dal gruppo musicale monzese esordiente “Esperia”, tutto al femminile, al suo debutto al pub “L'Aquila nera” di Lazise. Gruppo “nato e cresciuto nella Compagnia Militante di Monza” come riporta l'archivio dell'associazione Lorien . Nel giro di pochi anni, come avevamo anticipato nella terza puntata , Compagnia Militante passerà il testimone all'associazione Lealtà Azione, che aprirà la sua sede a Monza il 23/11/2011, nell'ambito di quel percorso tracciato tra contiguità e zone grigie con la Skinhouse di Bollate e il movimento Hammerskin lombardo e milanese.

Umberto De Pace

GLI ARTICOLI PUBBLICATI
0 - Prologo
1 - Perché Monza?
2 - Bran.Co. e Lealtà Azione - 1
3 - Bran.Co. e Lealtà Azione - 2
4 - Forza Nuova - 1
5 - Forza Nuova - 2
6 - CasaPound - 1
7 - CasaPound - 2
8 - CasaPound - 3
9 - Lorien e Progetto Zero
10 - Lorien e Compagnia Militante



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  17 novembre 2018