prima pagina pagina precedente



Costruttori di morte
Sui massacri in terra di Israele e Palestina
Umberto De Pace


Migliaia di palestinesi circondano i camion degli aiuti umanitari a Gaza alla ricerca di cibo

Per il leader di Hamas a Gaza, Yaya Sinwar, le Brigate Al-Qassam stanno andando bene e dichiara: “Non preoccupatevi, abbiamo gli israeliani proprio dove li vogliamo”. Secondo fonti del Wall Street Journal, Sinwar aggiunge che un alto numero di vittime civili aumenta la pressione mondiale su Israele per fermare la guerra. Per il ministro della Sicurezza nazionale israeliano e leader della destra radicale Itamar Ben Givr, riferendosi al recente massacro di palestinesi accalcati intorno ai camion di aiuti umanitari nel nord di Gaza, occorre fermare anche quei pochi e miserabili aiuti concessi alla popolazione palestinese perché “non solo è una follia mentre i nostri ostaggi sono trattenuti nella Striscia, ma danneggia anche i soldati dell'esercito.” (ANSA).
A queste dichiarazioni chiaramente criminali, si affianca l'ipocrita solidarietà dei paesi cosiddetti “amici di Israele” che lanciano aiuti umanitari dagli aerei verso la striscia di Gaza (Egitto, Giordania, Francia, Stati Uniti). Nel mezzo di questo girone infernale dantesco, le “comparse” si ritagliano ognuno i propri spazi, continuando a rilasciare parole al vento chiedendo al loro carnefice di riferimento ciò che sanno benissimo non verrà mai nemmeno preso in considerazione. Parliamo dei nostri. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni chiede al governo israeliano di “accertare le dinamiche dei fatti e le relative responsabilità”, il ministro degli esteri Antonio Tajani ripete, oramai come un disco rotto, di “tutelare la popolazione a Gaza”. Risultato, a Gaza in questi giorni si segnalano morti per fame, primi fra tutti i bambini. Nessun aiuto umanitario per cielo o per terra potrà un domani cancellare questa infamia di cui si sta ricoprendo il mondo intero. Su tutta la Comunità Internazionale ricade la responsabilità diretta (Hamas, Israele, Stati Uniti) o indiretta (paesi arabi tutti, Iran, Comunità Europea, Turchia, Russia etc.) della carneficina che quotidianamente l'esercito israeliano compie nei confronti della popolazione palestinese, del massacro di civili israeliani, della escalation del conflitto in tutta l'area medio orientale e anche oltre. Siamo di fronte a veri e propri costruttori di morte.
Il tutto era prevedibile fin da subito all'indomani del 7 ottobre e non aver fatto l'unica cosa che andava fatta è imperdonabile: interporre una forza militare internazionale tra Israele e la striscia di Gaza; ottenere la liberazione degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi; portare alla Corte di Giustizia internazionale i crimini commessi dai palestinesi e dagli israeliani fino a giungere all'orrore del 7 ottobre; imporre alle parti una trattativa con un'unica via di uscita: garanzia di sicurezza per Israele e uno Stato palestinese autonomo e indipendente, diritto al ritorno ai profughi palestinesi e lo smantellamento delle colonie israeliane in Cisgiordania. Impossibile? L'impossibile è quello a cui assistiamo tutti i giorni: massacri di civili, bambini morti di fame, feriti senza cure, amputazioni senza anestetici, esseri umani uccisi come formiche mentre si avventano sul cibo, civili israeliani e libanesi uccisi da missili, bombe o costretti ad abbandonare le proprie case, palestinesi in Cisgiordania uccisi, incarcerati o cacciati dalle proprie terre dai coloni israeliani sostenuti o coperti dall'esercito. Questa è l'unica cosa impossibile da accettare! Tutto il resto è la sola condizione di partenza per tentare di garantire e salvaguardare i diritti all'esistenza di entrambi i popoli, ed è un dovere della Comunità Internazionale, pur con imperdonabile ritardo, farsene carico.


Dalla parte dei popoli israeliano e palestinese, senza bandiere, almeno fino a quando il tempo non avrà sbiadito il sangue innocente del quale oggi sono macchiate.

Umberto De Pace

Articoli precedenti:
Dalla parte dei popoli israeliano e palestinese
Criminali e ipocriti di guerra
Orrore e speranza
Chi sono i responsabili dei crimini di guerra israeliani?
Il punto di non ritorno
Costruttori di morte


EVENTUALI COMMENTI
lettere@arengario.net
Commenti anonimi non saranno pubblicati


Condividi su Facebook
Segnala su Twitter


in su pagina precedente

  4 gennaio 2024