prima pagina lente pagina precedente



boycott
Franco Isman

Israele è l'unica democrazia del Medio Oriente, scrive Aldo Grasso sul SETTE.
Vero, però è una democrazia sui generis, una democrazia in cui vige l'apartheid, una democrazia in cui è applicata la pena di morte, sì perché due soldati super addestrati che sparano ad una ragazza che li assale brandendo in modo assurdo un coltello, senza nemmeno tentare di disarmarla, significa questo (il filmato).
Una democrazia che, infischiandosene delle reiterate condanne dell'ONU, occupa militarmente i territori di un altro stato, vi insedia i propri abitanti e ne caccia i legittimi abitanti.
Anche questo è Israele e molto di più.

E allora la campagna BDS di boicottaggio di Israele, una campagna non violenta, è davvero paragonabile a quanto ha fatto il nazismo come afferma Grasso? E aderire a questa campagna significa essere antisemiti?

In realtà moltissimi ebrei della diaspora e molti amici di Israele quando si tratta di questi argomenti non sono letteralmente in grado di ragionare.

Israele ha il sacrosanto diritto di poter vivere entro i suoi confini senza che venga minacciata la sua esistenza? Certamente, entro i suoi confini.
I paesi arabi hanno molti torti storici nei confronti di Israele? Certo, a partire dall'immediato attacco alla proclamazione stessa dello stato di Israele sancita dall'ONU, con l'espressa intenzione di buttare a mare gli ebrei.
Hamas ha nel suo statuto la distruzione dello stato di Israele? Verissimo.

Ma tutto questo non cancella i gravissimi torti dell'attuale politica del governo israeliano, in mano ai coloni oltranzisti, non dimentichiamolo.
E criticare questa abominevole politica non significa essere antisemiti.
Ed aderire al boicottaggio in sostegno della sacrosanta lotta del popolo palestinese è cosa buona e giusta e, soprattutto, non significa essere antisemiti.
E mi dispiace che ad affermarlo sia anche Aldo Grasso che ho spesso apprezzato.

Franco Isman

PALESTINA E ISRAELE
Testimonianze su un viaggio di agosto 2015
organizzato da Assopace Palestina
1.   Introduzione
2.   Le Nazioni Unite e i Territori occupati
3.   Nabi Saleh
4.   La Valle del Giordano e la guerra dell'acqua
5.   Il MURO
6.   Nablus e Duma
7.   Gerusalemme
8.   CONCLUSIONI
9.   Riwaq, la tutela dell'identità culturale
10. Fasayl e la valenza politica del mattone crudo
11. Palolea: lo spirito d'iniziativa diventa una sfida
12. Duma - Il terrorismo assassino dei coloni
13. Don Mario e la Casa del Bambin Gesù
14. Refusnik - La parola ai dissidenti
15. Resistere è esistere (filmato)
16. Israele: un Paese malato fiancheggiato dagli Usa

Condividi su Facebook
Segnala su Twitter


EVENTUALI COMMENTI
lettere@arengario.net

Commenti anonimi non saranno pubblicati


in su pagina precedente

  18 settembre 2016