RIFLESSIONI
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Le parole della politica: oligarca, oligarchia
Umberto Puccio
Il significato greco del termine composito "oligarchia" è "governo di pochi", cui corrisponde "oligarca", cioè chi fa parte di questa ristretta cerchia di governo.
Dallo scoppio del conflitto tra Federazione Russa e Ucraina, il termine "oligarca" è usato con significato propagandistico, assiologicamente negativo e dispregiativo e limitato agli oligarchi russi, cioè a chi detiene enorme ricchezze e potere economico-finanziario in un rapporto di dipendenza dal potere politico autocratico di Putin. Il quale a sua volta è legato ad essi in un rapporto che definirei mafioso ed è lui stesso oligarca: o meglio l'oligarca nella sua dimensione politico-istituzionale.
Il caso russo è emblematico del significato contemporaneo del termine "oligarca": chi fa parte di una consorteria ristretta, connotata da rapporti complessi: ecomico-finanziari di reciproco arricchimento personale e, in alcuni casi, anche di connivenza malavitosa in settori quali il commercio delle armi, della droga e del traffico di esseri umani.
Consorterie e gruppi di potere in perenne concorrenza e lotta senza esclusione di colpi (e di mezzi: vedi la guerra informatica e di controllo dei mezzi di comunicazione, informazione e rilevazione) tra di loro.
La globalizzazione e il liberismo selvaggio di un capitalismo di rapina hanno prodotto da una parte l' interdipendenza e commistione economico-finanziarie tra le varie economie mondiali; dall' altra una lotta "totale" a tutti i livelli: quella che Bergoglio ha definito "terza guerra mondiale permanente". Di cui la guerra in Ucraina è l'ultima (e non unica) attuale.
Di fatto, si può parlare di una "oligorcrazia" mondiale, che si declina in vari aspetti e gradazioni "negative": da quelle "soft" delle cosiddette "democrazie liberali" a quelle "dark" delle peggiori dittature, in una gradazione che sfugge alla semplicistica (e prettamente ideologica) distinzione tra Occidente democratico e Oriente autocratico. Si parla solo di oligarchi russi, e non di quelli ucraini, europei e americani: e dei loro "intrecci" (più o meno "pericolosi" e "indecenti"). Intrecci che non sono unicamente "politici".
L' Ucraina è un osso troppo succulento per non stimolare gli appetiti dei vari "oligarchi" e gruppi finanziari (vedi la lotta per aggiudicarsi le commesse miliardarie per la ricostruzione postbellica).
Umberto Puccio
GLI ARTICOLI PUBBLICATI
1 – Riflessioni
2 – Principi irrinunciabili
3 – Tesoretto
4 – La scuola
5 – Catalogna e affini
6 – Competenze
7 – Identità e diversità
8 – Identità e diversità 2
9 – Igiene lessicale
10 – Democrazia
11 – Anniversari
12 – Tifosi d'Italia, l'Italia s'è desta
13 – Popolo!
14 – Né patria, né matria, “FRATR ÍA”
15 – L'ipocrita polemica sulle “fake news”
16 – Il discorso di Fine d'anno
17 – Neologismi
18 – La retorica dell'”anniversario”
19 – Smartphonite
20 – C'era una volta il dialogo!
21 – La crisi istituzionale che viene da lontano
22 – Dissesto idrogeologico e Legge urbanistica
23 – Le parole della politica: autonomia
24 – Europa ed europeismo
25 – La Svolta
26 – Le parole della politica: "statalismo"
27 – Le parole della politica: "sviluppo", "sostenibilità", "sostenibile"
28 – Utopia
29 – Le parole della politica: semplificazione, macchina burocratica, statalismo
30 – Le parole della politica: "giustizialismo" "garantismo"
31 – L'insegnamento delle pandemia
32 – Le parole della politica: diritti libertà,responsabilità, potere decisionale
33 – "Etica del Sacrificio" ed "Etica della Rinuncia"
34 – Homo insaziabilis
35 – Le parole della politica: "purtroppo"
36 – Economia e Politica
37 – Politica e Giornalismo politico
38 – Parlamento e Governo
39 – "Fake(new)democrazia" o "il sonno della ragione genera mostri"
40 – Le parole della politica: competenza, competente
41 – Le parole della politica: liberalizzazione, esternalizzazione, privatizzazione
42 – Pandemia e cambio di paradigma: bilancio provvisorio
43 – La Coppa e San Gennaro
44 – Kabul, l'America e l'Europa
45 – Julian Assange
46 – Astensionismo
47 – Delega fiscale
48 – La destra coerenza di Renzi
49 – Successo o bla bla bla ?
50 – Pandemia e cambio di paradigma: bilancio provvisorio
51 – Il Presidente
52 – Quirinale: il gioco dell'oca
53 – Non esistono guerre giuste
54 – Le parole della politica: realismo
55 – Le parole della politica: realismo
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lettere@arengario.net
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Dallo scoppio del conflitto tra Federazione Russa e Ucraina, il termine "oligarca" è usato con significato propagandistico, assiologicamente negativo e dispregiativo e limitato agli oligarchi russi, cioè a chi detiene enorme ricchezze e potere economico-finanziario in un rapporto di dipendenza dal potere politico autocratico di Putin. Il quale a sua volta è legato ad essi in un rapporto che definirei mafioso ed è lui stesso oligarca: o meglio l'oligarca nella sua dimensione politico-istituzionale.
Il caso russo è emblematico del significato contemporaneo del termine "oligarca": chi fa parte di una consorteria ristretta, connotata da rapporti complessi: ecomico-finanziari di reciproco arricchimento personale e, in alcuni casi, anche di connivenza malavitosa in settori quali il commercio delle armi, della droga e del traffico di esseri umani.
Consorterie e gruppi di potere in perenne concorrenza e lotta senza esclusione di colpi (e di mezzi: vedi la guerra informatica e di controllo dei mezzi di comunicazione, informazione e rilevazione) tra di loro.
La globalizzazione e il liberismo selvaggio di un capitalismo di rapina hanno prodotto da una parte l' interdipendenza e commistione economico-finanziarie tra le varie economie mondiali; dall' altra una lotta "totale" a tutti i livelli: quella che Bergoglio ha definito "terza guerra mondiale permanente". Di cui la guerra in Ucraina è l'ultima (e non unica) attuale.
Di fatto, si può parlare di una "oligorcrazia" mondiale, che si declina in vari aspetti e gradazioni "negative": da quelle "soft" delle cosiddette "democrazie liberali" a quelle "dark" delle peggiori dittature, in una gradazione che sfugge alla semplicistica (e prettamente ideologica) distinzione tra Occidente democratico e Oriente autocratico. Si parla solo di oligarchi russi, e non di quelli ucraini, europei e americani: e dei loro "intrecci" (più o meno "pericolosi" e "indecenti"). Intrecci che non sono unicamente "politici".
L' Ucraina è un osso troppo succulento per non stimolare gli appetiti dei vari "oligarchi" e gruppi finanziari (vedi la lotta per aggiudicarsi le commesse miliardarie per la ricostruzione postbellica).
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11 settembre 2022