La riforma della Costituzione
Umberto Puccio
2 maggio Non entro nel merito del cosiddetto Decreto Lavoro e delle valutazioni pro e contro. Anche perché non sono stati esplicitati i suoi specifici contenuti e le esatte relative coperture finanziarie (di cui anche la Ragioneria dello Stato sembra essere all'oscuro). Mi interessa richiamare l'attenzione sul metodo (cioè sul modo di procedere) della presidenza del Consiglio. Dire che è "propaganda" è riduttivo e fuorviante. In realtà è la strategia, consapevolmente e pervicacemente perseguita di governare tramite Decreti Legge, senza che ci siano i requisiti di "necessità" ed "urgenza" richiesti dalla Costituzione. Mi sembra un vero e proprio delitto costituzionale normare per Decreto Legge un ambito così vasto e importante come quello del lavoro, dei salari e della relativa tassazione. Comunque vada a finire (temo male, dal mio punto di vista), continua lo svuotamento della nostra Costituzione. Svuotamento contro cui spero (?) Mattarella si decida finalmente ad intervenire. La "moral suasion" non basta più. Ma il Mattarella di oggi ha molta difficoltà a contraddire il Mattarella di ieri. 5 maggio Corre voce che Giorgia Meloni abbia "convocato" le opposizioni non per informarle sul Decreto Lavoro, bensì sulla riforma della Costituzione e il Presidenzialismo. Non raggiungendo i due terzi del Parlamento per procedere direttamente, senza andare al Referendum costituzionale (non del tutto sicuro, visto il precedente), sta cercando una sponda nei Parlamentari del Terzo Polo, in particolare quelli di Italia Viva. L'attacco alla Costituzione, per demolirla (con la scusa che è "vecchia") è cominciato. Forse Giorgia Meloni accelera i tempi per paura che il consenso elettorale vada scemando. 9 maggio Sulla "vexata quaestio" della Riforma Costituzionale, mi sembra che molti, da più parti, si siano (volutamente) dimenticati cosa stabilisce la Costituzione ancora vigente per il Consiglio dei ministri ed il suo presidente. Esso è l'organo che esercita il potere esecutivo, in base alle indicazioni "politiche" del programma di legislatura della maggioranza parlamentare, ed è indicato dal Presidente della Repubblica, previa consultazione dei partiti. Esso è un organo per sua natura tecnico-amministrativo: infatti sia il suo capo (presidente del Consiglio) sia i ministri possono essere non parlamentari e non "politici di professione". La distinzione tra "governi politici" e "governi tecnici" è, dal punto di vista del diritto costituzionale, del tutto vuota di significato. Essa però ha preso corpo, quando si è tradotto in impasse istituzionale il processo degenerativo fin dalle prime legislature, in cui la dialettica interna alla DC (se governo monocolore) o tra i partiti della coalizione di governo è stata surrettiziamente spostata dal parlamento al governo con l'attribuzione dei ministeri secondo i rapporti di forza dei vari partiti ("manuale Cencelli"). Di fatto una occupazione concordata di posti di potere. Parallelamente la funzione legislativa si è spostata quasi interamente dal parlamento al governo. E' questo uno dei fattori del populismo, del qualunquismo, del crescente astensionismo elettorale. L' elezione diretta del presidente del Consiglio non farebbe che accentuare questi fenomeni e sarebbe comunque la morte della democrazia rappresentativa. Lo stesso, e a maggior ragione, per l'elezione diretta del Presidente della Repubblica. Umberto Puccio 43 La Coppa e San Gennaro 44 Kabul, l'America e l'Europa 45 Julian Assange 46 Astensionismo 47 Delega fiscale 48 La destra coerenza di Renzi 49 Successo o bla bla bla ? 50 Pandemia e cambio di paradigma: bilancio provvisorio 51 Il Presidente 52 Quirinale: il gioco dell'oca 53 Non esistono guerre giuste 54 Le parole della politica: realismo 55 Le parole della politica: realismo 56 Mattarella e la sostenibilità ambientale - Draghi e i sassolini nella scarpa 57 Privatizzare 58 Guerra, pace e pacifismo 59 Il PD prossimo venturo 60 La rivoluzione di Bergoglio 61 Quirinale: il gioco dell' oca 62 Auguri di Pasqua - Costituzione disattesa - Stato di eccezione e di necessità 63 La riforma della Costituzione Condividi su Facebook Segnala su Twitter EVENTUALI COMMENTI lettere@arengario.net Commenti anonimi non saranno pubblicati 9 maggio 2023 |