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RIFLESSIONI
Festa della Repubblica
Umberto Puccio



77 anni fa. La Repubblica ha quasi la mia età (un anno e mezzo in meno): come me, ne ha visto di tutti i colori. Più che la forma istituzionale, quel 2 di giugno furono poste le basi della democrazia italiana, in quanto, con suffragio universale aperto per la prima volta alle donne, fu eletta l' Assemblea Costituente, che avrebbe dato all' Italia l' attuale Costituzione, alla cui elaborazione le Madri costituenti diedero un contributo essenziali, in particolare all'Art. 3 (inserimento del termine "sesso") e all'Art. 37. Che bilancio di questi 77 anni? Oltre la retorica "anniversariale", direi non completamente positivo. Quel "di fatto", inserito da una Madre costituente, nell' Articolo riguardante l'obbligo a favorire la parità dei diritti anche nell' ambito lavorativo per le donne, è rimasto lettera morta (come gran parte dei principi costituzionali). La donna è ancora di fatto trattata come proprietà del maschio (marito, fidanzato o ex): ieri ci sono stati due "femminicidi". Ad onta della legislazione sulla parità, le donne "di fatto" sono ancora DISCRIMINATE e, anzi, "punite" (anche con la morte) se praticano la loro libertà personale e sentimentale. In generale, l'afflato di libertà sembra oggi molto affievolito in favore di una prevalente richiesta securitaria. A mio avviso, oggi c' è poco da festeggiare!!!

Luca Matulli
Scusami caro Umberto, ma trovo del tutto fuori dalla obiettività l'affermazione "La donna è ancora di fatto trattata come proprietà del maschio (marito, fidanzato o ex)". La trovo un'affermazione troppo generica e colpevolista. Siamo milioni di uomini per bene che amiamo le nostre donne e condividiamo con loro la cura della casa e della famiglia. Poi ci sono i delinquenti, eccezioni vivaddio, a cui non ritengo giusto accostare tutti gli altri uomini. Puniamo i delinquenti, miglioriamo l'educazione civica, ma non colpevolizziamo populisticamente la categoria maschile, l'altra metà dell'umanità.
Detto questo il femminicidio è un'emergenza a cui andrebbero rivolte maggiori risorse educative e giudiziarie, perché molti casi arrivano dopo reiterazione del reato e/o leggerezza dell'autorità sia di polizia che giudiziaria, e questa cosa, da padre, mi fa arrabbiare e preoccupare assai.

Umberto Puccio
Caro Luca, non mi riferivo a casi specifici e so bene che molti uomini, individualmente, non si comportano e non pensano di essere "maschi dominanti". Il mio discorso (se vuoi, generico) affronta una dimensione culturale ancora diffusa nella nostra società: cioè, la possessività, non solo nei confronti delle donne; e l' incapacità di accettare le sconfitte e l'abbandono. E' un fatto culturale, di educazione e maturità personale: non si risolve con la polizia, che fa tutto quello che può in una democrazia. Inoltre è un aspetto che riguarda anche le donne e la loro "soggezione" psicologica. Molte non sono ancora psicologicamente (nonché economicamente!) libere ed autonome. Un abbraccio.

43 – La Coppa e San Gennaro
44 – Kabul, l'America e l'Europa
45 – Julian Assange
46 – Astensionismo
47 – Delega fiscale
48 – La destra coerenza di Renzi
49 – Successo o bla bla bla ?
50 – Pandemia e cambio di paradigma: bilancio provvisorio
51 – Il Presidente
52 – Quirinale: il gioco dell'oca
53 – Non esistono guerre giuste
54 – Le parole della politica: realismo
55 – Le parole della politica: realismo
56 – Mattarella e la sostenibilità ambientale - Draghi e i sassolini nella scarpa
57 – Privatizzare
58 – Guerra, pace e pacifismo
59 – Il PD prossimo venturo
60 – La rivoluzione di Bergoglio
61 – Quirinale: il gioco dell' oca
62 – Auguri di Pasqua - Costituzione disattesa - Stato di eccezione e di necessità
63 – La riforma della Costituzione
64 – Presidenzialismo alla francese?
65 – Il “caso” Rovelli
66 – Il Presidente e l'etnia
67 – Festa della Repubblica

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  2 giugno 2023